Luigi Dragonetti nato a L'Aquila il 1° ott. 1791 dal marchese Giambattista e da Mariangela Benedetti, nel 1800 fu mandato a Roma per compiere gli studi nel collegio "Nazareno". Terminati gli studi secondari, si recò a Napoli presso lo zio paterno Giacinto con il quale si applicò a studi di giurisprudenza. Tornato in Abruzzo, si ritirò a Paganica, in una villa di sua proprietà, dove aveva una biblioteca ricca di 10.000 volumi, per dedicarsi con maggior concentrazione agli studi. Nel 1815 esordì nella vita pubblica celebrando in un discorso l'impresa di Gioacchino Murat in favore dell'indipendenza italiana e scrivendo un messaggio che egli stesso presentò a nome della sua città al re di Napoli che passava da Sulmona per recarsi a combattere l'esercito austriaco.
Poco dopo divenne segretario della Società nazionale fondata a Napoli. Intanto, restaurata la monarchia borbonica, ebbe l'incarico di amministrare il liceo reale degli Abruzzi. Nel 1816 sposò Laura De Torres e due anni dopo, per ampliare le sue conoscenze ed amicizie, viaggiò nello Stato pontificio e in Toscana. In questi anni maturò con sempre maggior convinzione la sua adesione a una forma di cattolicesimo liberale, di cui in Italia fu uno dei primi e più originali rappresentanti. Nel 1820 - in seguito ai moti costituzionali - fu eletto al Parlamento napoletano, dei cui lavori fu un autorevole animatore
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