Antonio Martini (Prato, 20 aprile 1720 – Firenze, 31 dicembre 1809) è stato un arcivescovo cattolico, letterato e biblista italiano, arcivescovo di Firenze, studioso e traduttore della Bibbia.
Fin da ragazzo manifestò vocazione ecclesiastica. In più apprese con facilità le lingue, la letteratura e la matematica, e aiutò il matematico Bettazzi nella riforma del calendario. Su interessamento dell'abate Antonio Niccolini gli fu proposta la cattedra di diritto canonico nell'Università di Torino ma, sfumata l'occasione, trovandosi accolto bene, fu promosso direttore del Collegio di Superga. Il cardinale Carlo Vittorio Amedeo Delle Lanze, sapendo che Benedetto XIV desiderava una buona versione della Bibbia in toscano contemporaneo, spinse il Martini a intraprendere il lavoro. Frontespizio di un'edizione della Bibbia di Antonio Martini (1836) Questi iniziò una nuova traduzione del Nuovo Testamento secondo la Vulgata sisto-clementina, ma presto si rese conto che questo lavoro non gli era possibile mentre rimanesse direttore del collegio. Rassegnò quindi le dimissioni dalla direzione di quest'ultimo e accettò dal re Carlo Emanuele III di Savoia una nomina a consigliere di Stato insieme alla commenda dell'abbazia di San Giacomo della Bessa che ricevette il 4 luglio 1765.
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