Stefano de Giovanni. Capitano dei Carabinieri (Ceva, Cuneo, 1834 - Torino, 1888), Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia. A vent'anni entrò come soldato nel Reggimento Cavalleggeri di Novara. Congedatosi dopo qualche anno, nel 1859 vi fece ritorno, sollecitato dal generoso proposito di prendere parte alla Seconda Guerra d'Indipendenza. Conseguito nel dicembre 1859 il grado di sottotenente e destinato al 2° Reggimento Granatieri di Sardegna, meritò nel 1860 la Menzione Onorevole per essersi distinto nella presa di Ancona e, in data 13 febbraio 1861, la Medaglia d'Argento al Valor Militare per il comportamento tenuto in occasione della conquista della fortezza borbonica di Gaeta. Trasferito il 14 novembre 1861, a sua domanda, nell'Arma dei Carabinieri, con il grado di luogotenente venne assegnato alla Legione Allievi di Torino, dalla quale, in data 31 marzo 1863, passò al comando della Tenenza di Vasto (Chieti). Nella durissima lotta che nel meridione impegnava allora le forze dell'Arma contro il brigantaggio, il luogotenente De Giovannini confermò le sue alte qualità militari guadagnando una seconda Medaglia d'Argento al V.M. con la seguente motivazione: "Pel valore dimostrato nell'affrontare risolutamente un temibile malfattore autore di numerosi gravi delitti, armato di lungo stile, riuscendo a disarmarlo, mercé il valido aiuto di alcuni dipendenti, ed a trarlo in arresto.- Masseria Fiadone di Atessa, 14 maggio 1865". Dopo essere stato decorato, con R.D. dei 2 dicembre 1866, della Croce di Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro "per i molti servizi resi nel circondario di Vasto (Abruzzo Citra) nel reprimere il brigantaggio", con R.D. dei 13 gennaio 1867 venne insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia (oggi Ordine Militare d'Italia) con questa motivazione: "Per lo stremo valore dimostrato nel sostenere con solo sei dipendenti l'attacco di una banda di cinquanta briganti, alla quale col concorso di altri nove carabinieri sopraggiunti, tenne testa per più di un'ora. Accorsi poi altri rinforzi, i briganti furono volti in fuga, lasciando sul campo un morto, armi e munizioni. - Masseria Marconi (Atessa Vasto), 14 maggio 1866". Nell'occasione di quel fatto d'armi, l'azione dell'ufficiale valse inoltre a conseguire la liberazione di tredici Guardie Nazionali sequestrate dai briganti, dai quali sarebbero state certamente fucilate. Allo stesso luogotenente venne concessa nel novembre 1869 la Medaglia di Bronzo di Benemerenza per essersi distinto in occasione dell'epidemia che si era estesa al comune di Guilmi, in provincia di Chieti. In data 17 novembre 1878, il capitano De Giovannini, comandante la scorta dello Squadrone Carabinieri Guardie dei Re, si rese protagonista a Napoli di altro coraggioso intervento, immobilizzando con estrema decisione l'attentatore alla vita di Umberto I, tale Passanante, che si accingeva a vibrare nuovo colpo di pugnale, dopo che il primo era stato sviato dal ministro Cairoli, che sedeva in carrozza accanto al sovrano. Per tale gesto il capitano venne decorato di Medaglia d'Argento al V.M. "per avere contribuito personalmente che non avesse avuto effetto l'attentato alla reale Persona" e ricevette dalla città di Napoli una sciabola d'onore.
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