Remo Squillantini (Stia, 20 novembre 1920 – Firenze, 6 agosto 1996) è stato un pittore italiano.
Dopo essersi dedicato ad un'intensa attività di illustratore che lo ha visto impegnato con importanti editori sia italiani che stranieri, a partire dal 1970 si è dedicato esclusivamente alla pittura, elaborando una galleria di personaggi intenti nei riti della quotidianità e di cui evidenzia vizi, abitudini, debolezze e conformismi. Uomo semplice e schivo ha parlato soprattutto attraverso le sue opere sempre più richieste. Spesso si dedica a rivisitazioni ironiche di opere del passato e sviluppa la propria ricerca per cicli tematici: I sette peccati capitali, Il mare, Il cabaret, Sinopie primi '900. L'ironia espressionista di Squillantini si dispiega con vigore nella rappresentazione dei più caratterizzati "tipi", spesso narrati in contesti cari agli impressionisti, a Cézanne o agli Espressionisti tedeschi della Neue Sachlichkeit. Paolo Levi cita uno scritto su Squillantini di Mino Maccari il quale afferma anche che i protagonisti dei dipinti di Squillantini "sono i degni eredi dei personaggi di Giuseppe Giusti, per non risalire fino a Giovenale".
Le opere di Remo Squillantini sono state esposte in importanti gallerie pubbliche e private. Tra le mostre personali: - Galleria Santacroce, Firenze nel 1978 - Casinò, Sanremo nel 1988 - Caffè Pedrocchi, Padova 1992-1993 - Tour Fromage, Aosta nel 1999 - Rocca Ariostesca, Castelnuovo in Garfagnana nel 2002 - Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea, Piombino nel 2005 - Galleria Marano, Crotone nel 2010 - Area Archeologica di Paestum nel 2012.
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