Maria Giuseppa Guacci Nobile (Napoli, 20 giugno 1807 – Napoli, 25 novembre 1848) è stata una poetessa italiana. La sua produzione letteraria verteva su temi patriottici, morali e di carattere storico, ed era stilisticamente ascrivibile al romanticismo poetico.
Maria Giuseppa Guacci nel 1832 pubblica una raccolta di Rime classiciste; nel 1839, sul Foglio settimanale il saggio Di qual poesia abbisogna il secolo presente. La Guacci fu legata da un amore segreto ad Antonio Ranieri, conosciuto alla scuola di Puoti, e rincontrato nel 1833 al ritorno a Napoli (testimonianza del legame clandestino è un epistolario sentimentale). Nel 1835 sposa, benché non ne sia "innamorata punto", Antonio Nobile, astronomo dell'Osservatorio di Capodimonte e docente di geometria presso il Collegio Medico Cerusico, conosciuto in casa di Carlo Troya. Nella nuova casa la poetessa poté dedicarsi con più agio alla letteratura e riprese lo studio del latino, ma le fu meno facile frequentare gli amici letterati (i Nobile abitavano sulla collina di Capodimonte, piuttosto lontano dal centro di Napoli, e non possedevano una carrozza propria), costretta a cercare sempre qualcuno che la accompagnasse, non potendo, da donna, uscire da sola. Alla morte di Giacomo Leopardi, scrisse versi in suo onore. Nel 1836, durante l'epidemia del colera ebbe il primo figlio Arminio e nel 1840 nacque Emilia. Dall'esperienza di madre nasce l'Alfabeto (1841), un manuale sull'educazione dei bambini. Da questo interesse per l'infanzia e per l'educazione in prospettiva patriottica, ebbe origine la "Società degli asili infantili", che si occupò della fondazione di strutture pubbliche destinate all'infanzia dei ceti meno abbienti. Gli anni tra il 1843 e il 1845 furono segnati da disagi economici e delusioni politiche. Nel 1847 a Napoli si svolse il settimo Congresso degli Scienziati italiani promosso dalla Società di Pisa, che impegnò Antonio Nobile e indirettamente anche la moglie. Nel 1847 uscì la seconda raccolta di rime. Il 1848 fu un anno turbolento, e i Nobile ferventi patrioti, seguirono con apprensione e speranza le manifestazioni per l'indipendenza. In febbraio, Ferdinando II concesse la Costituzione. In occasione delle cinque giornate di Milano, la Guacci costituì un gruppo di donne che si occupassero della sottoscrizione per quanti da Napoli partivano per prestare aiuto ai lombardi. Gli avvenimenti di maggio e la delusione, provarono duramente Maria Giuseppa che, per l'apprensione durante l'attesa dei familiari, a Napoli mentre infuriava la repressione, perse la voce a causa di una tracheite, che aggravandosi la condusse alla morte il 25 novembre 1848.
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