Umberto Maddalena (Bottrighe, 14 dicembre 1894 – Tirrenia, 19 marzo 1931) è stato un ufficiale e aviatore italiano.
Nel 1928 partì da Orbetello con un Savoia-Marchetti S.55A alla ricerca dei naufraghi del dirigibile Italia comandato dal Generale Umberto Nobile, dispersi nell'Artico. Maddalena riuscì a trovarli già al secondo volo, grazie alla famosa tenda rossa e compiendo più viaggi a rifornirli di viveri e medicinali, rendendo possibile il loro salvataggio. L'aereo rientrò a Sesto Calende il 30 agosto, dopo aver trascorso due mesi e 20 giorni in ambiente artico.
Nel maggio 1929 Italo Balbo convocò Maddalena per realizzare una nuova impresa: la riconquista del record del mondo di durata in volo strappato agli italiani dai piloti tedeschi Ristics e Zimmerman, e di migliorare anche il primato di distanza su circuito chiuso ancora detenuto dagli italiani. Il 2 giugno 1930 stabilì, con il Savoia-Marchetti S.64Bis, il nuovo primato mondiale di durata e di distanza in circuito chiuso segnando 67 ore e 13 minuti di volo senza sosta, con 8.188 km e 800 metri di percorrenza. In seguito all'impresa, il 5 giugno 1930 gli venne conferita la seconda Medaglia d'argento al valor aeronautico, consegnata, caso piuttosto raro, da Benito Mussolini in persona. Come diretta conseguenza, il successivo 20 giugno venne nominato tenente colonnello per merito straordinario.
Ebbe un ruolo fondamentale nell'organizzazione della Crociera aerea transatlantica Italia-Brasile, la prima trasvolata atlantica di massa, alla quale partecipò con l'S.55A matricola I-MADD. Per compiere tale impresa il 1º gennaio 1930 era stato appositamente costituito ad Orbetello il 93º Gruppo da Bombardamento Marittimo di cui Maddalena assunse il comando. Per tale impresa venne insignito una Medaglia d'oro, diventando in seguito istruttore e direttore del Corso Atlantici della Scuola dell'Aeronautica militare di Orbetello. Per tale impresa venne insignito una Medaglia d'Oro al Valor Aeronautico, diventando in seguito istruttore e direttore del Corso Atlantici della Scuola dell'Aeronautica militare di Orbetello.
Nel settembre il record mondiale di distanza in volo rettilineo era stato battuto dall'aviatore francese Dieudonné Costes che aveva volato per 7 905 km dall'aeroporto di Le Bourget a quello di Tsitsikar, in Manciuria. Le autorità italiane decisero di riconquistare il primato, ed il velivolo Savoia-Marchetti S.64Bis venne rimandato in ditta per essere appositamente revisionato in vista dell'impresa.
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