Giuseppe "Joseph" Lechi (Aspes, 5 dicembre 1766 – Montirone, 9 agosto 1836) è stato un generale, giacobino e patriota italiano. Figlio primogenito di Faustino Lechi, il generale Giuseppe Lechi fu già in vita considerato uomo di grandi luci e ombre ("oscure e torbide"), temerario e spregiudicato simile in questo allo zio il Conte Galliano Lechi.
Nato cittadino della Serenissima Repubblica intraprende la carriera militare nell'esercito austriaco raggiungendo il grado di capitano. All'arrivo di Napoleone in Italia, influenzato anche dal fratello Giacomo, organizza e conduce con i fratelli Teodoro e Angelo ed altri amici, tutti membri della società segreta del "Casino dei Buoni Amici", la Rivoluzione bresciana del 18 marzo 1797.
Giuseppe entra quindi nel governo provvisorio di Brescia ed organizza la Legione bresciana che il Bonaparte invia in Emilia e nelle Marche e quindi nell'Italia centrale. È a Città di Castello che avviene il famoso episodio della discussa donazione a Giuseppe Lechi da parte della città del quadro dello Sposalizio della Vergine di Raffaello, oggi conservata a Milano presso l'Accademia di Brera.
Nella primavera del 1799 è in campagna militare in Valtellina intento a domare le rivolte anti-francesi. All'arrivo degli austro-russi Giuseppe si ritira con i suoi soldati a Digione per essere incorporato nella Legione italica comandata dal Generale Teulié. Ritornato in Italia con Napoleone combatte a Marengo (14 giugno 1800) dove è nominato Generale di divisione sul campo.
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