Autografo di Gaetano Rossi Librettista Ines De Castro per Meyerbeer

Lettera interamente autografa di Gaetano Rossi poeta a Venezia presso il Teatro La Fenice e direttore del Teatro Filarmonico di Verona; nel 1810 lavorò al servizio di Napoleone Bonaparte e fu l'unico librettista ad operare alla sua corte; la sua opera ammonta a oltre 120 libretti d’opera infatti collaborò con quasi tutti i compositori italiani e anche con diversi compositori stranieri del suo tempo. Con i suoi lavori egli contribuì al rinnovamento del repertorio operistico italiano che avvenne tra gli ultimi anni del Settecento e i primi decenni dell'Ottocento.

Lettera redatta a Verona il 19 Maggio 1884.

Lunga e interessantissima lettera scritta ad un non identificato Maestro, che il Rossi tratta con deferenza. Alla richiesta del musicista di farsi scrivere un libretto sulla falsa riga dell'Ines de Castro, Rossi si trova costretto a negare il favore, in quanto il libretto è stato acquistato da Meyerbeer per 800 franchi e ne accampa quindi la piena proprietà. Il librettista propone quindi al Maestro un altro libretto, che aveva scritto tempo fa e che era "rimasto nel suo portafogli". Se il musicista lo troverà di suo gradimento, Rossi si dedicherà allo sviluppo e ne trarrà un buon lavoro, altrimenti "tornerà a dormire nel suo portafogli".

La lettera, nominando numerosi musicisti e cantanti dell'epoca quali Domenico Donzelli, il grande amico di Gioachino Rossini che Rossi trova destinato al ruolo di Don Pietro, i fratelli Carolina, Adolfo e Nicola Bassi, celebri cantanti napoletani, Antonio Tamburini, Giulia Grisi e Giuditta Pasta, ci offre uno spaccato della scena musicale che animava l'Europa in quei significativi anni in cui l'Opera conobbe il suo massimo splendore.