Nato a Verona nel 1890, Sergio Failoni si avvicina alla musica fin da giovane studiando il violoncello. Quando si trasferisce a Milano, nel conservatorio meneghino approfondisce la composizione, ma è come direttore d'orchestra che riuscirà ad affermarsi.
Le sue doti si notano già nella direzione dei suoi primi concerti, a Milano e a Bologna, tanto che nel 1921 viene chiamato anche lui a sostituire nientemeno che Toscanini alla Scala di Milano. È proprio in quel tempio della musica, che Failoni costruisce la sua fama, che poi lo porterà a dirigere concerti anche all'estero.
Una delle sue qualità principali era la memoria, tanto che si dice non avesse bisogno di spartito per dirigere gli orchestrali.
Nel 1924 partecipò come direttore anche alla stagione lirica di Verona e l'affetto dei suoi concittadini nell'applaudirlo all'inizio del Parsifal di Wagner lo commosse. L'opera fu un trionfo che conquistò sia il pubblico che la critica.
Nel 1933 ricevette l'incarico di dirigere l'Opera di Stato in Ungheria e divenne un figlio adottivo della città di Budapest durante tutta la seconda guerra mondiale, quando si rifiutò anche di lavorare in opposizione all'occupazione nazista. Quando era libero dagli impegni ungheresi, lavorava anche a Verona e sempre nel '33 tornò a dirigere all'Arena.
Nel 1946 toccò probabilmente il culmine della sua carriera dirigendo le opere di Verdi nell'anfiteatro veronese e nel 1948 morì a Budapest proprio mentre dirigeva i suoi musicisti
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