Quirico Filopanti, pseudonimo di Giuseppe Barilli (Budrio, 20 aprile 1812 – Bologna, 18 dicembre 1894), è stato un politico, astronomo e matematico italiano.
Quirico Filopanti nasce il 20 aprile da Francesco Barilli, modesto falegname e Camilla Borghi, in località Riccardina, nei pressi di Budrio. Il padre, per guadagnare un poco di più, lavora ad ore nel vicino mulino della Riccardina, di proprietà dei Bolognesi, ricchissimi possidenti locali.
Il Barilli si distingue subito alla scuola parrocchiale per l'attitudine agli studi di matematica. Date le scarse risorse della famiglia, il sacerdote Don Vittorio Viglienghi, vicepresidente delle scuole di Budrio, membro influente del Consiglio di Partecipanza e l'arciprete Don Gaetano Maria Baldini, si interessano del ragazzo che viene accolto a frequentare gratuitamente la scuola di latinità budriese. Dopo un'iniziale frequentazione dell'Università di Teologia il 3 luglio 1834 Giuseppe Barilli si laurea brillantemente in Matematica e Filosofia presso l'Università di Bologna, grazie al sostegno economico del Consiglio delle Comunità che, in seguito a una deliberazione straordinaria mai prima adottata, decide di fargli continuare gli studi a spese del Comune di Budrio. Continuerà a studiare Ingegneria meccanica ed Idraulica. Nel 1835 a Budrio tiene la prima conferenza pubblica, pronunciata su invito della deputazione delle scuole in occasione della premiazione degli alunni, che diventerà la prima opera a stampa di Filopanti: “Dell'influenza delle arti e delle scienze sull'incivilimento e di questo sul migliore stato della società” (Firenze, 1836). Nel 1836 fa prove ed esperimenti di applicazione pratica di principi tecnici e inventa uno speciale tipo di idrometro (strumento per la misurazione del livello dell'acqua). Cerca lavoro a Medicina, dove il Consorzio dei Partecipanti, con l'intenzione di aprire una scuola di filosofia, ha bandito un concorso. Viene poi informato che l'amministrazione ha già stabilito di assegnare a un docente ecclesiastico quell'incarico. La scuola tuttavia non fu più aperta. Nel 1837 usa per la prima volta lo pseudonimo di Filopanti (colui che ama tutti), che lo accompagnerà tutta la vita; qualche anno dopo assumerà anche il nome Quirico, in omaggio alla Roma antica. Nel 1838 tenta un concorso a Ferrara, per una cattedra all'Università; il concorso però non ha buon esito per l'ostruzionismo di alcuni cattedratici: di ciò Filopanti si duole in una lettera all'amico Gaetano Giordani. Nel 1840 partecipa a Torino al II Congresso degli Scienziati Italiani, dove presenta l'idrometro da lui inventato nel 1836. Nel 1843, nel Canale di Reno, presenta la paltelata, un sistema che attraverso l'uso di pali e di tele dovrebbe impedire le rotte dei fiumi. Un sistema che si rivelerà valido nei piccoli corsi d'acqua ma assai meno efficiente nei grandi fiumi, come avvenne a Guarda Ferrarese sul Po. Convinto che la cultura, soprattutto scientifica, sia sicura fonte di progresso e quindi di benessere per la società, dal 1846 pubblica e diffonde dispense intitolate: "Notizie di fisica esposte da Quirico Filopanti a servigio degli italiani di facile istruzione e per introduzione alle sue idee di architettura idraulica".
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