Giorgio La Pira (Pozzallo, 9 gennaio 1904 – Firenze, 5 novembre 1977) è stato un politico e docente italiano, Sindaco di Firenze, terziario domenicano e francescano, appartenente all'istituto secolare dei Missionari della regalità di Cristo. La Chiesa cattolica lo ha proclamato venerabile.
Nacque il 9 gennaio 1904 a Pozzallo (allora provincia di Siracusa, oggi libero consorzio comunale di Ragusa), in Sicilia, secondogenito (si pensava fosse il primo per la morte prematura della primogenita Cristina) di una famiglia di umili condizioni sociali. Crescita accademica e conversione Nel 1921 consegue a Messina il diploma di ragioniere e a Palermo nel 1922 anche la maturità classica con la preparazione del professore di italiano Federico Rampolla del Tindaro, che lo indirizza a proseguire gli studi in giurisprudenza. La casa di Giorgio La Pira a Messina. Il giovane La Pira è affascinato da Gabriele D'Annunzio e Tommaso Marinetti, dal loro ideale di cambiamento, legge molto e si avvicina ad altre esperienze, condividendole con il suo gruppo di giovani amici di cui fanno parte anche Salvatore Quasimodo e Salvatore Pugliatti, futuro rettore dell'Università di Messina. La Pira era rimasto fortemente colpito dall'ascolto di un coro di suore, intuì una dimensione ulteriore, ma occorre attendere la Pasqua del 1924 affinché l'intuizione diventi conversione. Data segnata in calce sul suo Digesto, strumento di lavoro quotidiano per un docente di diritto romano. Non è estranea a questa scoperta l'incontro con mons. Mariano Rampolla del Tindaro, fratello del prof. Federico Rampolla. «[…] è un'alba nuova della vita. Io non dimenticherò mai quella Pasqua 1924, in cui ricevei Gesù Eucaristico: risentii nelle vene circolare una innocenza così piena, da non potere trattenere il canto e la felicità smisurata.»
La Pira sceglie di essere "libero apostolo del Signore", come lui stesso si definisce cercando la sua missione nella società. Nel 1926 si trasferisce a Firenze seguendo il professor Emilio Betti, relatore della sua tesi di Diritto romano; qui, in qualità di terziario La Pira viene ospitato presso il convento domenicano di San Marco, si laurea con lode presentando una tesi sulla successione ereditaria. L'anno dopo divenne professore supplente di Diritto Romano all'Università di Firenze e nel 1934 diventa ordinario. Fonda la "Messa di San Procolo", per l'assistenza materiale e spirituale dei poveri.
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