Pietro Tacchini (Modena, 21 marzo 1838 – Spilamberto, 24 marzo 1905) è stato un astronomo, astrofisico e meteorologo italiano.
Nel 1871 fondò con Secchi la Società degli Spettroscopisti Italiani (di cui rimase presidente a vita), che nel 1872 cominciò a pubblicare le Memorie della Società degli Spettroscopisti Italiani, edite a cura dello stesso Tacchini, prima rivista specializzata in astrofisica in Italia. Organizzò inoltre, con Secchi all'osservatorio vaticano e Giuseppe Lorenzoni all'osservatorio di Padova, una rete di osservazioni spettroscopiche quotidiane dell'attività solare. Nel 1879 succedette a Padre Angelo Secchi nella direzione dell'Osservatorio del Collegio Romano.
Partecipò a numerose spedizioni scientifiche, finalizzate soprattutto all'osservazione di eclissi solari: nel 1875 con gli inglesi della Royal Astronomical Society, nelle Isole Nicobare; nel 1882 in Egitto; nel 1883 con i francesi in Micronesia; nel 1886, ancora con gli inglesi nelle Antille; nel 1887 in Russia e nel 1900 in Algeria.
Nel 1874, in India per l'osservazione del transito di Venere sul Sole, progettò l'osservatorio di Calcutta, realizzato nell'anno successivo, e nel 1876 propose la costruzione di un osservatorio a Catania (che fu chiamato Osservatorio Bellini) sulla parte alta dell'Etna, a quota 2941 metri. Grazie a questa iniziativa, a Catania sorse la prima (e unica all'epoca) cattedra di astrofisica italiana che fu affidata, insieme all'osservatorio realizzato nel 1880, ad Annibale Riccò, e l'Italia partecipò al progetto di carta del cielo dell'Accademia delle scienze francese.
Nominato nel 1879 direttore dell'Osservatorio del Collegio romano (dove succedeva ad Angelo Secchi morto l'anno precedente) e dell'Ufficio Centrale di Meteorologia[1], ugualmente allocato al Collegio Romano progettò e realizzò la Stazione meteorologica di Monte Cimone (allora Osservatorio astronomico meteorologico) ed altri osservatori tra cui la Stazione meteorologica di Sestola. Nel 1895 fondò la Società sismologica Italiana, rimanendone direttore fino alla morte. Tutte queste attività erano accompagnate dalla redazione di Memorie e Bollettini ufficiali.
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