Giovanni Battista Amici (Modena, 25 marzo 1786 – Firenze, 10 aprile 1863) è stato un ingegnere, matematico e fisico italiano.
I suoi principali interessi furono l'ottica e l'astronomia, ma si occupò anche di scienze naturali. Dal 1825 si dedicò alla costruzione di strumenti ottici realizzando numerosi microscopi e telescopi di altissima qualità. Chiamato a Firenze dal granduca Leopoldo II, fu nominato direttore dell'osservatorio astronomico de La Specola come successore di Jean-Louis Pons.
Infine, nel 1859, nominato professore onorario di astronomia, gli fu affidato l'incarico delle osservazioni microscopiche nel Reale Museo di fisica e storia naturale di Firenze; collaborò anche con l'Officina ceroplastica fiorentina in qualità di microscopista.
Rimase a Firenze fino alla sua morte, nel 1863, quattro anni dopo aver lasciato l'incarico presso l'Osservatorio.
Ad Amici è intitolato il telescopio (ormai usato solo per divulgazione scientifica e didattica) presente presso l'Osservatorio di Arcetri a Firenze, un asteroide (3809 Amici) e il cratere lunare Amici della faccia nascosta della Luna.
La sua fama rimase però legata agli studi e alle invenzioni in campo ottico: a tal proposito si ricorda in particolare il prisma a visione diretta, che porta il suo nome. In microscopia inventò l'obiettivo a immersione omogenea. Queste innovazioni tecniche permisero di correggere l'aberrazione cromatica che provocava attorno agli oggetti la diffusione dei colori dell'iride segnando una tappa fondamentale per la biologia dell'Ottocento: il miglioramento della microscopia ottica permise infatti l'affermazione della teoria cellulare. In seguito a questi studi, inoltre, lo stesso Amici rivolse il suo interesse anche ai campi della botanica, della istologia e della patologia vegetale.
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