Giovanni Marchetti degli Angelini (Senigallia, 26 agosto 1790 – Bologna, 28 marzo 1852) è stato un poeta, politico e dantista italiano.
Frequenta il collegio dei Nobili di Parma dal 1804 sino alla sua soppressione. Nel 1806 compie gli studi di filosofia al Collegio Nazareno di Roma. Qui incontra, come compagno di studi, il suo concittadino Giovanni Maria Mastai Ferretti, che più tardi verrà eletto al soglio pontificio come Pio IX. Nel 1807 entra a far parte dell'Accademia dei Catenati di Macerata.
A seguito della morte del padre, nel 1808, viene richiamato a Bologna presso la madre, Qui incontra e frequenta Pietro Giordani e Giuseppe Mezzofanti che lo educano alla letteratura.
Nel 1811 lascia Bologna per Parigi, chiamato dall'avvocato Antonio Aldini che ricopre la carica di segretario di stato del Regno italico.
In questo periodo ha modo di conoscere Ennio Quirino Visconti e si sposa con la bolognese Ippolita Covelli.
Nel 1815 alla caduta di Napoleone, di cui era sostenitore, torna a Bologna. La sua delusione politica viene stemperata dagli studi, dalle amicizie e dagli affetti familiari. A Bologna incontra George Gordon Byron nel 1819 e Giacomo Leopardi nel 1825. Rinnova le frequentazioni con Pietro Giordani e il salotto di Cornelia Martinetti Rossi, una delle tre grazie del poemetto di Ugo Foscolo.
In questo periodo bolognese non partecipa alla vita politica, pur essendo un tiepido sostenitore del rinnovamento nazionale non prende parte ai Moti del 1830-1831. Nel 1832 fa parte di una delegazione cittadina, che chiede invano a Gregorio XVI miglioramenti e riforme.
Segue un periodo, durato fino al 1846, in cui si dedica alle lettere e alla poesia. Nel 1838 esce Una notte di Dante, un componimento poetico in quattro canti in terza rima, tra i più celebri della sua produzione dantesca, che segue un discorso dantesco del 1819 e il Discorso intorno allo stato presente della letteratura italiana del 1824.
Come traduttore di classici, si segnala per la versione poetica delle Odi di Anacreonte, edita a Bologna nel 1823.
Le Rime e prose vengono pubblicate a Bologna nel 1827 e in seconda edizione riveduta e ampliata a Napoli nel 1838.
Nel 1830 pubblica una raccolta di Alcune rime, tra le quali si distingue l'ode Sul traffico dei negri, che affronta l'argomento in chiave umanitaria e civile.
Ritorna a Bologna, dove ricopre l'incarico di prefetto della Biblioteca comunale dell'Archiginnasio dal 1847 al 1852. Qui una lapide e un busto ne ricordano il personaggio.
Muore il 28 marzo 1852. È sepolto nella Sala del Pantheon del Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, nel sotterraneo degli "uomini illustri".
Se hai necessità di assistenza, vuoi vendere o certificare un autografo, o semplicemente non hai trovato quello che stavi cercando, contattaci.