Calandrelli Ignazio
Ignazio Calandrelli (Roma il 22 Ottobre 1792; ivi morto il 12 Febbraio 1866).
Fin da giovanissimo si dedicò allo studio dell’Astronomia, sotto la guida dello zio Giuseppe Calandrelli. Abbracciato lo stato ecclesiastico, terminò i suoi studi al Collegio Romano e, nel 1814, fu nominato Professore di Matematiche Elementari nello stesso collegio, proseguendo poi l’insegnamento presso il Pontificio Seminario Romano di S. Apollinare. Nel 1838 fu nominato Professore di Ottica ed Astronomia nella Pontificia Università di Roma. Nel 1845 gli fu affidata la direzione dell’Osservatorio di Bologna, e la cattedra di Ottica ed Astronomia. Nei tre anni in cui diresse l’Osservatorio, riuscì ad ottenere l’acquisto di un cerchio meridiano di Ertel. Ritornato a Roma nel 1848, fu nominato Direttore dell’Osservatorio Universitario del Campidoglio. Da Pio IX riuscì ad ottenere i fondi per l’ampliamento e il miglioramento della dotazione strumentale della Specola che si arricchì, tra gli altri, di un cerchio meridiano di Ertel e di un equatoriale di Merz, dono del marchese Giuseppe Ferrajoli.
Per i suoi meriti scientifici fu nominato Professore Emerito di Ottica ed Astronomia all’Università di Roma. I suoi lavori astronomici si trovano per la maggior parte pubblicati negli Atti dell’Accademia dei Nuovi Lincei, nella Raccolta di Lettere ed altri Scritti del Palomba, e nelle Astronomische Nachrichten, e riguardano principalmente le osservazioni di pianeti e di comete ed il calcolo delle loro orbite, i calcoli e le osservazioni di eclissi, le osservazioni meridiane di stelle, la misura della latitudine dell’Osservatorio. Si occupò anche, soprattutto negli ultimi anni della sua vita, di moti propri. Scrisse inoltre un trattato dal titolo Lezioni di Astronomia teorico-pratica ad uso dei giovani studenti nelle due Università di Roma e di Bologna, oltre ad alcuni trattati di Matematica e ad un trattato di Ottica, sempre a scopo didattico.
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