De Gasparis Annibale
Annibale De Gasparis (Bugnara, 9 novembre 1819 – Napoli, 21 marzo 1892) è stato un astronomo e matematico italiano, direttore dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte.
De Gasparis invitò Ernesto Capocci ad assegnare un nome all'asteroide come ringraziamento per i suoi incoraggiamenti. Insieme proposero Igea Borbonica dal nome di Igea, la dea greca della salute, figlia di Asclepio, con l'aggettivo che intendeva ringraziare i Borbone di Napoli per aver fornito gli strumenti di studio e, magari, far perdonare al re Ferdinando II la loro - come di altri ricercatori dell'osservatorio - partecipazione ai moti liberali del 1848. De Gasparis, infatti, ebbe sorte diversa da quella di alcuni colleghi, che furono in vario modo allontanati nel 1850. Rifiutò, tuttavia, di assumere la direzione dell'osservatorio al posto di Ernesto Capocci.
De Gasparis proseguì le sue ricerche e tra il 1850 e il 1853 individuò altri 7 asteroidi (uno dei quali, Irene, risultò essere stato scoperto quattro giorni prima da John Russell Hind, cui fu attribuita ufficialmente la paternità della scoperta), ed altri 2 negli anni sessanta del secolo.
Nel 1851 ricevette la medaglia d'Oro della Royal Astronomical Society e nel 1854 il titolo di Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Rossa da Federico Guglielmo IV di Prussia. Fu invitato ad aderire, inoltre, a numerose accademie europee, tra le quali l'Accademia dei Lincei.
Divenuto professore presso l'Università di Napoli nel 1851, mantenne i suoi incarichi anche dopo l'unità d'Italia. Per i suoi meriti scientifici fu nominato senatore nel 1861. Alla morte di Ernesto Capocci, nel 1864, che aveva ripreso il ruolo di direttore della specola napoletana con l'arrivo a Napoli di Giuseppe Garibaldi nel settembre 1860, De Gasparis fu nominato direttore dell'Osservatorio di Capodimonte.
De Gasparis affiancò l'impegno nella direzione, ammodernamento e potenziamento dell'osservatorio astronomico alla prosecuzione dei suoi studi di meccanica celeste e matematica. Tra i suoi principali contributi vi fu un metodo numerico per la determinazione orbitale, con una velocità di convergenza superiore a quella del metodo di Gauss.
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