Filippo Re (Reggio nell'Emilia, 20 luglio 1763 – Reggio nell'Emilia, 26 marzo 1817) è stato un botanico e agronomo italiano.
Filippo Re è l'agronomo le cui opere sono più lette, in Italia, nel corso dell'Ottocento, rispetto ad ogni altro cultore di studi agrari: dalle prime edizioni all'alba dell'Ottocento i suoi trattati sono ristampati e acquistati da proprietari e fattori fino ed oltre il 1850.
L'opera di Filippo Re è stato oggetto di studi e valutazioni nei primi decenni del Novecento, ha quindi conosciuto un lungo periodo di disinteresse, per essere al centro di nuova attenzione tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta del secolo scorso. Alcuni studiosi di formazione letteraria, al primo posto Ezio Raimondi, hanno voluto vedere in Re il grande sperimentatore, il continuatore, nella sfera agronomica, di Galileo, studiosi di matrice naturalistica, quali Gabriele Goidanich, hanno identificato, invece, nell'agronom o reggiano il tutore della tradizione che si è opposto tenacemente alla conversione dell'agronomia tradizionale, di matrice empirica, in scienza nuova fondata sull'applicazione della chimica, della fisiologia vegetale, della fitopatologia.
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