Francesco Balilla Pratella (Lugo, Ravenna, 1880 – Ravenna 1955), compositore e musicologo, allievo di Mascagni, nel 1910 aderisce al Futurismo, redigendone i manifesti musicali e riconosciuto come padre fondatore della musica futurista
. Dello stesso anno è, infatti, il Manifesto dei musicisti futuristi a cui seguiranno il Manifesto tecnico della musica futurista (1911) e Distruzione della quadratura (1912). Collabora con la rivista fiorentina «Lacerba» dove pubblica nel 1914 il testo musicale L'aviatore Dro, op. 33 e l'articolo Gl'intonarumori nell'orchestra, che rappresenta la sua adesione al manifesto di Russolo L'arte dei rumori.
Significativa la sua attività di etnografo e raccoglitore di canti romagnoli, che si inserisce nell'ambito della generale riscoperta del patrimonio musicale nazionale, in linea con l'ascesa del Fascismo. Nonostante il male incurabile che lo porterà alla morte, riesce ad ultimare l'Autobiografia, che sarà pubblicata postuma, a Milano, nel 1971
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